mercoledì 30 maggio 2012

Issiam



Issiam, è una delle prime persone che conobbi in Nepal, presentato da un amico fu un'ottima guida nei primi giorni, innanzi tutto perchè masticava qualche parola d'italiano e quindi spesso ci accompagnava in giro per Kathmandu alla ricerca di ciò che necessitavamo.

Lui e la sua famiglia sono davvero delle persone splendide e cordiali. Hanno una bancarella in Durbar Square e tutte le mattine si caricano i 170kg di bancarella sulla schiena e da casa la portano in piazza, dove tutto il giorno fanno il mercato, animando questa bellissima piazza, facendone parte ed essendo così parte di quel quadro vivente bellissimo che ogni giorno centinaia di turisti osservano. La mamma d'Issiam è davvero una persona dolce e cucina un ottimo daalbhat che sovente ci ha offerto nella loro semplice casa. Il fratello minore d'Issiam invece ha la passione per la scultura del legno e fa molte statuette che poi vende sulla bancarella di famiglia.

Issiam non è mai stato in gran forma da quando l'ho conosciuto, gracile e sempre stanco, affannato. Il suo malessere fisico deriva molto dal fatto che beve troppo roxy, che oltre che gettarlo nella disgraziata categoria degli alcolisti, a Kathmandu lo si trova solo di pessima qualità, praticamente metanolo.
Dopo un mese che lo conoscevo Issiam è stato ricoverato in ospedale, e le sua situazione era davvero grave, con addome gonfio, diventato enorme, notevoli problemi gastrici e un epatite che gli donava a tutto il corpo, occhi compresi, la tipica colorazione giallastra della malattia.
Dopo un mese e mezzo in ospedale, durante il quale, mentre Issiam lottava per la vita, la sua famiglia lottava per il morale, ogni giorno più a terra. Le difficoltà della famiglia, tra preoccupazioni e costi medici aumentavano sempre più finché anche la mamma d'Issiam si ammalò e fu ricoverata in ospedale 5 giorni per insufficienza polmonare.

Poi, finalmente, Issiam "guarì", o meglio venne dimesso dall'ospedale, e da lì tutto rincominciò ad andare nel giusto verso, anche la mamma si riprese dalla sua malattia psicosomatica e il fratello si tranquillizzò un po'.
Nella quotidianità della piazza di Durbar Square ritornò tutto a posto, la loro bancarella in mezzo a tutte le altre, loro come prima, come sempre e adesso, a vedere il mio carissimo amico Issiam così, contento e spensierato, tranquillo e in salute come non l'avevo mai visto prima, sorridente sotto un sole che gli sorride, mi commuovo e sono davvero felice.


Ciao Issiam e a presto!! Grazie del tuo sorriso, grazie di tutto.

30-05-2012

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