mercoledì 30 maggio 2012

FAQ NEPAL 2

Altra risposta ad altra frequente domanda:


Come si mangia là?
Qua, non si mangia, per lo più ci si nutre, ci si arrangia, soprattutto ci si abitua ad una dieta poco varia, e poco consistente, non è che sia proprio come mangiare aria ma nemmeno come mangiare una lasagna ben farcita, all'italiana, come se ogni pasto fosse l'ultimo della vita.
Per spiegare dettagliatamente si manifesta una differenza consistente, tra la mia dieta, le mie abitudini culinarie e quelle della gente, la popolazione circostante, autoctona abitante di questo luogo.
Io in ogni luogo esploro, soprattutto i mercati, paradisi della percezione dei miei sensi, e cerco, tra negozietti minuscoli e banchi di verdura immensi. Assaporo ciò che trovo, che cucinando plasmo e creo sempre qualcosa di nuovo. La popolazione nepalese è l'esatto opposto, non esplora e si reca sempre nello stesso posto, ma in compenso non ha pretese, fa sempre le stesse spese e con esse cucina sempre le stesse cose; un abitudine indissolubile anche laddove sia meno fattibile, perchè il contesto e il clima rende tale dieta inverosimile.
E' l'esempio delle valli montane, dove le persone vivono distaccate dal resto del mondo e le sue abitudini malsane, ma nonostante ciò essi non hanno sviluppato una dieta autoctona basata sull'ambiente loro circostante e le consuetudini sulla loro tavola sono le stesse che in tutto il resto della nazione, una comune abitudine senza ragione. Una mania manifesta con una monotonia gustativa che si ripresenta due volte al giorno, ogni giorno, a me porta alla follia, ma per il semplice fatto che penso ed immagino l'immenso mondo di variazioni in merito al pasto che potrei creare con i loro stessi ingredienti, ma facendo un diverso impasto, o una diversa cottura. Invece mi scontro con la loro cultura, così pura e sorridente, che inesorabilmente mi porge da mangiare, il dhalbaat, che non vorrei criticare, ma mi ci trovo costretto, come per innumerevoli pasti mi sono trovato costretto a sorbire. Il pregio del dalbat o come l'ho definito io: dalbazio è che costa due lire, proprio poco e svolge bene il proprio scopo di cibo quale quello di nutrire, ma per spiegarvi cos'è ora gli ingredienti vado a definire:
Il dalbazio è riso bollito senza alcun rispetto per il tempo di cottura, rovinando completamente il riso e la sua natura; questo scempio viene accompagnato con il dal, la lenticchia, cotta in acqua senza previo ammollo e resa zuppa. Solitamente ci sono anche un po' di patate e verdure di stagione, ma sempre in una proporzione bassa, infatti qua chissà come mai la gente non ingrassa.

Esistono svariate altre pietanze nella cucina nepalese, perlopiù speziate ma comunque differenti e prelibate.
Ci sono i momo che, a parte che sono cotti al vapore sono come i nostri ravioli, c'è il rajma che è un'ottima zuppa di fagioli, crocchette di patate, surrogati dei gelati che vanno di moda d'estate, carni grigliate che di solito non vale la pena mangiare perchè sono incurantemente macellate, e così queste carni malamente tagliate vengono cotte in maniera non appropriata, non tenendo conto della durata necessaria e lasciando così, usualmente, la carne gommosa o secca, ma la gente locale la consuma comunque e non sembra che sia incurante o irosa di queste pietanze dalla difficile masticazione, anzi le apprezza come se fossero di qualità strepitosa. Vista la qualità strepitosa, la carne è costosa.

Se si vuole mangiare carne buona basta andare al mercato, eventualmente, se si desidera, si può scegliere la vittima sacrificale, il nostro pasto animale che in faccia ci viene sgozzato per poi essere, come sempre, terribilmente macellato, ma il disastro può essere prevenuto prendendosi un intero pezzo di costato, o un coscione intero, dalla carne un po' più dura, adatta per le ricette che richiedono una lunga cottura.

Il costo della carne è di circa 210/240 rupie  al kg per il bufalo, 230/260 per il pollo, 400/500 per il montone e per il tipo pezzo scelto non c'è distinzione a causa dell'ormai nota tecnica di macellazione, senza arte ne apparente ragione; sennò, in alternativa, si può acquistare per un prezzo di 150/200 rupie al kg un bel pescione, nella fattispecie una carpa, ma con questa non si rischia mai di mangiare una suola si scarpa.

I vegetali rispetto alla carne sono molto meno cari e con 100 rupie si può fare ottimi acquisti. Specialmente nel sud, nella zona delle pianure, presso i mercati si trovano abbondanti verdure fresche a prezzi stracciati.
Comunque indicativamente i prezzi in rupie per kg sono: 30 per le patate, 30 le cipolle, 40 le carote, 40/50 i pomodori, 20/30 cavoli e cavolfiori, 50/60 il riso, 100/120 le lenticchie. Il latte costa 50 rupie al litro e il formaggio che può essere di mucca o di yak va dalle 500 alle 600 rupie al kg, mentre le uova 7/8 rupie al pezzo.
La frutta è più costosa della verdura, con prezzi quasi doppi per kg però sono comunque abbordabili. Mentre un succo di frutta da un litro costa 160/170 rupie, una bibita gassata da 250 ml 30/40 rupie e circa 120 per 1 litro e mezzo, circa 150 rupie per una birra locale da mezzo litro, 40 per la stessa quantità di rocsi tipico liquore locale, solitamente incolore e dal gusto simile ad una grappa artigianale.
In montagna, nelle vallate molto isolate, o ad altitudini elevale i prezzo sono circa raddoppiati, se sono percorsi turistici anche triplicati.

Quando un giorno sarò ispirato aggiungerò un po' di foto dei vari cibi.
24-04-12

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