venerdì 15 marzo 2013

Per te che mi turbi ancora e ancora ti nascondi

Il pensiero tuo giunge.. e non e` che parte.. giunge, lo sento e ne risento.. e allora tento, di penetrare in quel mondo ora tanto estraneo che mi estranea e dal quale fui estraniato per qualche motivo ancora sconosciuto.
Mi basta un dito, un poco di memoria per ritrovare un sito, il tuo sito, vengo a vedere cosa mi hai servito, come lo hai condito, visto che il tuo pensiero e` giunto e l`ho preso come un invito.

Mi addentro dentro a un mondo illogico di parole e frasi senza senso, senza nesso, che non mi lasciano ne felice, ne commosso...

Piuttosto turbato, l`effetto e` sempre lo stesso: l`angoscia, che si struscia con il pensiero che elabora queste informazioni, e` una forma di sesso mentale che va a sprigionare un orgasmo intelletivo, che a parte quella mera sensazione di sentirsi vivo perche` pensante mi da la visione di qualcosa di davvero pesante.

Immagina una realta` dove tutto cio` che ci circonda non esiste in se ma bensi` e` solamente una proiezione che deriva dall`individuo che la produce, un grande sogno lucido.. Immagina che questa sia la realta` in cui tutti vivono e in tale realta` un individuo crea la proiezione di se stesso che scrive cose che nessuno oltre a se stesso potrebbe mai comprendere, semplicemente una vetrina della stranezza, una presentazione delle proprie psicosi cosicche` le persone che entreranno nella vita passando davanti alla vetrina si fanno gia` una vaccinazione della pazzia insita nell`individuo... ma la parte piu` interessante ancora e` che in tale realta`, tale individuo espone a caratteri cubitali il suo invito alla masturbazione.. come se gli individui comuni fossero eccitati dai casi psichiatrici e la parte piu` bella di tutto cio` e` il riassunto:
Qual`e` il significato, in un mondo in cui si e` soli con se stessi, di proiettare attorno a se sconosciuti virtuali che creandosi l`immagine di essi che si masturbano leggendo le proprie parole. Ognuno fa quello che vuole e di solito ognuno insegue il piacere, mi chiedo se il tuo piacere e` divenuto questo, scrivere assiduamente immaginando situazioni ancora meno reali della realta` che gia` e` immaginaria.

Passo (oltre) e chiudo.. mi sono angosciato abbastanza di prima mattina, e non so nemmeno il perche` perche` le tue parole non le comprendo piu`, forse mai le ho comprese e quindi ne prendo solo il contenuto, tralasciando la forma.. un sacco di angoscia.. e solitudine.
Mi dispiace... lo sai quanto? Tanto cosi!

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