mercoledì 30 maggio 2012

FAQ NEPAL

Ecco la FAQ.. la risposta alla domanda che più sovente mi viene posta, da chi risiede in italia e non vi si scosta.


Caro mio interlocutore che mi domandi "com'è" il luogo in cui mi situo?
Cosa vuoi che ti racconto? Ti racconto che umanamente posseggo un alto fattore di adattamento, per cui mi abituo.
Se vogliamo parlare dell'abitudine, ma non intesa come la consuetudine degli eventi, ma piuttosto la capacità dell'essere umano di adattarsi a differenti climi e ambienti, ma anche differenti stati d'animo e di salute. Questa è una capacità  fantastica frutto di migliaia d'anni di evoluzione che è stata trasmessa ed incrementata di generazione in generazione. Un'arma eccezionale se la si sa maneggiare, perchè come un coltello dall'affilata lama, se dalla parte corretta lo s'impugna al meglio lo si sfrutta, ma se dalla lama lo si tiene, anziché dal manico, diventa una bella rogna perchè ci si taglia le vene. Ma la capacità di adattamento è qualcosa di deleterio per il corpo, per la mente o il sentimento e le molteplici complicanze, alla vita, che possono essere causate da tali circostanze, non credo siano l'argomento che t'interessava come risposta al tuo questionamento.
Allora ti dico che la domanda "com'è?" è differente da "cos'è?", "cosa c'è?". Perchè, così, non mi chiedi di raccontarti cos'è una cosa, o cosa vi si trova, ma bensì come funziona e ahimè, la comprensione del funzionamento di una cosa, in questo caso una nazione, richiede un sacco di energia dispensata per la ragione e il ragionamento su ogni situazione circostante e il loro correlamento costante, ininterrotto, analizzando ogni aspetto dal di sopra e dal di sotto, in ogni suo lato, va un poco odiato e un poco amato; ma a dispetto del fatto che ci vivo dentro dovrei restarne completamente distaccato per non avere delle reazioni emotive che vadano ad influenzare le mie vive e variabili ipotesi che testano con metodo scientifico le informazioni tratte dall'uso pratico della capacità di vivere e convivere con queste persone di diversa estrazione, che abitano questa differente nazione.

Probabilmente non ho risposto alla questione che mi avevi posto. Probabilmente ho riposto in un cassetto e chiuso a chiave il concetto di compromesso e così facendo ho compromesso l'attendibilità della mia risposta, perchè l'unica parte che è stata esposta è quella che tratta un atefizio del mio pensiero, che imbratta un foglio di caratteri senza un vero valore, se non quello dell'ozio, e dello svago del pensiero stesso che va perdersi nel vago; nel torbido abisso di un lago primaverile, alimentato da un fiume di parole, che illuminato dalla luce del sole prende vita e si riscalda dando vita a una ciclicità di eventi che si manifesta con movimenti e flussi idrici ascendenti, trasversali o discendenti che portano il pensiero a galla, sfiorato dai venti che increspano l'acqua e disperdono il senso di artifizio prodotto senza alcun compenso. In compenso il prodotto è stato creato e in qualche modo ciò va glorificato per cui ti rigrazio di avermi indirizzato verso il trampolino per il tuffo in questo lago creato per descrivere una pura sensazione, di pensieri che emergono durante una lucida meditazione scaturita da una banale e forse retorica domanda, ma la mia mente si è destreggiata euforica alla ricerca di una risposta che potrebbe anche parere del tutto insensata.
23-04-12

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