giovedì 25 ottobre 2012

India e CENERE


Fin da quando si giunge nei pressi di Varanasi si inizia a odorarne il suo inconfodibile odore, prodotto dai numerosì falò che vengono fatti a tutte le ore del giorno e della notte; con i paria che rigirano i cadaveri nel fuoco come braciole di maiale che non sono ancora cotte. Questa però è una grigliata tutto fumo e niente arrosto, perchè è proprio questo il suo presupposto, quello di non lasciare niente dell'arrosto se non che un cumulo di CENERE, in mezzo a bei tessuti divenuti stracci e l'usuale polvere.

Per tutti i vicoli della città in prossimità dei Ghat dove si svolgono le funzioni crematorie si trovano grosse cataste di legna affiancate da enormi bilance per le remuneratorie vendite di legna, di diversa qualità e costo per le diverse caste, in modo che per le percezioni illusorie ci sia una differenza in quel momento della fine di un'esistenza, di queste anime transitorie.
In fondo, a parte la scena, tra il degrado della nostra e loro cultura non c'è nessuna differenza, tra la tumulazione e la cremazione cambia solo il mezzo, ma non il fine di restituzione.
Ma tutto quello che è spirituale oramai in ogni dove poco importa, la convizione ormai è che sia il denaro ad aprire la porta della reincarnazione, che sia in paradiso o nella stessa nazione e così anche in India c'è legna economica e legna più cara per costraddistinguersi anche davanti alla morte come chi seppellisce lo fa con la scelta della bara.
Fatto sta che misero umano devi essere schiavo per comprare il pane e pagare pure la tua morte.. aihmè non è bella ma è questa la tua sorte.

Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai. (GENESI 3, 19)






















India: cenere alla cenere, polvere alla polvere.

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