martedì 17 gennaio 2012

PRIMA POSTA

SA SA... 1 2 3... PROVA PROVA... funziona sto blog?
Se premetto che non sono un grande fan dei blog verrò cacciato subito? Non credo, sono solo un piccolo granello di polvere, che assieme agli altri fa il profitto di pochi furboni che ci fregano in ogni modo, anche donandoci precari spazi virtuali per esprimerci, giacché siamo già stati privati della possibilità di esprimerci negli spazi reali che ci circondano.





A parte la premessa, il test prova di questo blog, ho da scrivere: Buongiorno.
Il mio giorno di norma inizia presto e quando invece il sonno è abnorme e il risveglio si ritarda la frustrazione di una perdita mi assale. Oggi è un buon giorno, mi sono svegliato presto e sono pimpante nel preparare meticolosamente e senza fretta tutto ciò che mi servirà per molto tempo, nel poco tempo che mi rimane.




-2 giorni alla partenza, una partenza travagliata, ma non appena sarò oltre i confini di questo continente, potrò cercare di guardarmi indietro e finalmente comprendere obiettivamente quali cause mi hanno, infine, spinto a partire.. ad abbandonare questa società che si era resa detestabile ai miei occhi oppure semplicemente ho degli occhi impazziti che hanno imparato a detestarla, a detestarne la visione; ma la pazzia, dei miei cocchi è pur sempre causata dal mondo che sono stati costretti ad osservare, per cui perchè non dovrebbero provare astio per una società che ha materializzato le peggio visioni? Perchè non dovrei avere astio? Così me ne vado, in questa condizione di dubbio, per ricercare la comprensione globale.




Ho meditato sul fatto che la mia partenza potrebbe apparire una fuga agli occhi degli stolti, che osservano l'apparenza, che si distraggono dall'essenza. Sarebbe una fuga nel momento in cui io avessi la coscienza sporca, ma non ce l'ho. So di essere di buon animo e di avere un buon fine. Comprendo anche i miei errori: ho calpestato, distrutto, sporcato, inquinato tutto ciò che mi circondava come tutto ciò che mi circondava mi aveva insegnato a fare. Ho anche cercato di porre rimedio in un sistema in cui nessuno vuole porre un reale rimedio, rimanendo invisibile, come sempre, in un mondo d'invisibili.
In ogni caso si è sviluppata una situazione in cui ciò che si comprende di me potrebbe essere l'esatto opposto di ciò che ho espresso, di ciò che provo ad esprimere in ogni istante.


Ho maturato la prigionia del pensiero che si pensi che io possa aver rubato, che mi sia appropriato di ciò che non mi è stato dato, che abbia preso senza aver pagato.


Io, dell'invece, ne faccio la vece e contrappongo la realtà di aver restituito ciò che ho consumato, di aver saldato i debiti accumulati durante uno svezzamento ricevuto ma non desiderato, in quei modi ed in quei termini, perchè la noncuranza causa la malattia e quello era uno svezzamento malato.


Vera fatica, vero dolore, vero sangue, vero sudore.. veri oneri che soffocavano il mio essere ed i suoi pensieri, mi legavano agli averi frivoli e materiali, non reali di una realtà dei fatti, non materializzati negli spazi coibentati del mio io che si riflette in ciò che mi circonda determinando ciò che è mio.


Eliminati questi oneri soffocanti, questi limiti al mio respiro, limiti che mi sono creato io in un desiderio di infelicità, come strada da percorrere per l'alienazione da questa società.


Libero di creare, di produrre ibridi, dell'addendo che sono io moltiplicato per tutti gli addendi che incontro: singole unità, umane, che nel complesso formano l'umanità.


Ho prodotto, ho dato, tutto quel che potevo, mi sono anche svenato, non so se io sia riuscito, però non mi si dovrebbe puntare addosso alcun dito perchè per lo meno ci ho provato. Ho provato a migliorare, a migliorarmi e mi sono avvicinato, al mio io, a questo risultato. Se si presuppone che questo sia un reato allora sono colpevole, miseramente colpevole di averci provato, di non essermi fermato a constatare che nessuno prova, nessuno esperimenta: l'evoluzione ci ha abbandonati ed il progresso stenta.


Libero da preconcetti e da supposizioni  prendo, vado, parto, esco senza nemmeno commiserazioni.
Ora mai più accetto che mi venga, o anche solo mi possa venir detto che cosa dovrei fare, in una condizione illusoria che non mi si sa spiegare; che la mia condizione di autonomia sensoriale venga intaccata da una pretesa, misera e illusa, di voler alterare lo spazio che la circonda e dunque la tale.


Dal fronte del tetto d'europa devo discendere per decollare, volare e atterrare sul fronte del tetto del mondo; per ritrovarmi con gioia sperduto a scoprire tutto quello di nuovo di cui mi circondo, mi perdo ad esplorare ogni piccolo dettaglio, spingo la mia sensazione fino in fondo.


M








Video dei Uochi Toki
Un grazie a loro tutti, ma in particolare a Napo per la piacevole chiacchierata avuta ad Arona.
M



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